FOLFOXIRI più Bevacizumab come prima linea con o senza Atezolizumab nel trattamento dei pazienti con tumore del colon-retto metastatico: studio AtezoTRIBE


Gli inibitori del checkpoint immunitario non hanno mostrato benefici clinici per i pazienti con tumore del colon-retto metastatico che avevano tumori con riparazione del mismatch competente ( pMMR ) o con stabilità dei microsatelliti ( MSS ) in studi precedenti.

Sia una chemioterapia di combinazione attiva ( FOLFOXIRI; Fluorouracile, Leucovorina, Oxaliplatino e Irinotecan ) che Bevacizumab sembrano in grado di aumentare l'immunogenicità dei tumori pMMR o MSS.
Sono state fornite prove preliminari del beneficio dell'aggiunta dell'agente anti-PD-L1 Atezolizumab ( Tecentriq ) a FOLFOXIRI di prima linea più Bevacizumab ( Avastin ) nei pazienti con tumore del colon-retto metastatico.

AtezoTRIBE era uno studio multicentrico, in aperto, randomizzato e controllato, di fase 2 su pazienti ( di età compresa tra 18 e 70 anni con ECOG performance status di 0-2 e di età compresa tra 71 e 75 anni con ECOG performance status di 0 ) con cancro del colon-retto metastatico, confermato istologicamente, non-resecabile, non-trattato in precedenza e adeguata funzione d'organo, che sono stati reclutati da 22 centri oncologici in Italia.

I pazienti sono stati stratificati in base al centro, all’ECOG performance status, alla sede del tumore primario e alla precedente terapia adiuvante.
I pazienti sono stati assegnati a due gruppi: il gruppo di controllo ha ricevuto FOLFOXIRI di prima linea ( 165 mg/m2 per via endovenosa di Irinotecan, 85 mg/m2 di Oxaliplatino, 200 mg/m2 di Leucovorina e 3.200 mg/m2 di Fluorouracile come infusione di 48 ore ) più Bevacizumab ( 5 mg/kg per via endovenosa ) e il gruppo Atezolizumab ha ricevuto lo stesso regime più Atezolizumab ( 840 mg per via endovenosa ).

I trattamenti di combinazione sono stati somministrati fino a 8 cicli di 14 giorni seguiti da mantenimento con Fluorouracile e Leucovorina più Bevacizumab con o senza Atezolizumab, secondo il gruppo di randomizzazione, fino a progressione della malattia, eventi avversi inaccettabili o revoca del consenso.

L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione, analizzata dal principio dell'intention-to-treat ( ITT ).
La sicurezza è stata valutata nei pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del trattamento in studio.

Tra il 2018 e il 2020, 218 pazienti sono stati assegnati in modo casuale e hanno ricevuto un trattamento ( 73 nel gruppo di controllo e 145 nel gruppo Atezolizumab ).
Al cutoff dei dati nel 2021, il follow-up mediano era di 19.9 mesi.

La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 13.1 mesi nel gruppo Atezolizumab e di 11.5 mesi nel gruppo di controllo ( hazard ratio, HR=0.69; P=0.012; HR aggiustato, aHR=0.70; log-rank test P=0.018 ).

Gli eventi avversi di grado 3-4 per tutte le cause più frequenti sono stati: neutropenia ( 59 su 142 pazienti, 42%, nel gruppo Atezolizumab vs 26 su 72 pazienti, 36%, nel gruppo di controllo ), diarrea ( 21, 15%, vs 9, 13% ) e neutropenia febbrile ( 14, 10%, vs 7, 10% ).

Eventi avversi gravi sono stati segnalati in 39 pazienti ( 27% ) nel gruppo Atezolizumab e in 19 pazienti ( 26% ) nel gruppo di controllo.

Ci sono stati 2 decessi ( 1% ) nel gruppo Atezolizumab correlati al trattamento ( dovuti a infarto miocardico acuto ed emorragia broncopolmonare ), contro nessuno nel gruppo di controllo.

L'aggiunta di Atezolizumab alla prima linea di FOLFOXIRI più Bevacizumab è sicura e migliora la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti con carcinoma colorettale metastatico non-trattato in precedenza. ( Xagena2022 )

Antoniotti C et al, Lancet Oncology 2022; 23: 876-887

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